Continuiamo il nostro viaggio tra gli uomini e le donne che non hanno visto riconosciuto in vita il proprio valore: oggi parliamo di due esponenti della letteratura italiana.
Il primo personaggio è Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore de “Il Gattopardo”.
Egli nacque a Palermo nel 1896 da una famiglia nobile; avrebbe voluto intraprendere la carriera diplomatica, ma non potendo per motivi di salute, visse una vita appartata, dedicandosi a studi letterari per propria soddisfazione e ad alcuni viaggi.
Tomasi di Lampedusa fu praticamente sconosciuto in vita, a parte la moglie e poche altre persone, tra parenti e amici; scrisse “Il Gattopardo” negli ultimi tempi della sua esistenza, provò a pubblicarlo, ma incontrò il rifiuto di importanti case editrici. Egli morì nel 1957 a sessant’anni; era a Roma per curare una malattia.
Il libro uscì postumo l’anno dopo, nel 1958 e diventò subito una delle opere italiane più importanti della letteratura internazionale del dopoguerra, insieme a “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi del 1945 e “Se questo è un uomo” di Primo Levi del 1947.
“Il Gattopardo” è ambientato in Sicilia tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento; racconta i primi decenni dell’Unità d’Italia dal punto di vista di una famiglia nobile dell’isola, in particolare del suo più importante esponente, il principe Fabrizio Salina e del nipote Tancredi Falconeri.
Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film del 1963, anch’esso un successo di pubblico, con Burt Lancaster nella parte del principe Fabrizio e un giovane Alain Delon che interpretava il ruolo di Tancredi.
Il secondo personaggio di cui parliamo è Beppe Fenoglio, l’autore de “Il partigiano Johnny”.
Egli nasce ad Alba, in provincia di Cuneo, Piemonte, esattamente cento anni fa nel 1922; nel 1940 si iscrive alla facoltà di Lettere di Torino, ma nel gennaio 1943 interrompe gli studi perché chiamato alle armi.
Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la dissoluzione dell’esercito Fenoglio torna nella sua città. In seguito egli partecipa come partigiano alla Resistenza, il movimento popolare che si oppose al nazifascismo e che rappresentò l’evento più importante della sua vita.
Dopo la guerra egli non termina l’università e viene assunto da un’azienda vinicola di Alba come corrispondente estero per la sua conoscenza dell’inglese; contemporaneamente coltiva la passione per la scrittura.
I suoi racconti e romanzi sono incentrati sulla sua terra, le Langhe e sulla Resistenza.
Egli morì nel 1963, a soli quarant’anni; era a Torino per curare una malattia, lasciò la moglie e una figlia piccola.
Il centro studi a lui intitolato afferma nel sito che “la vera fortuna dello scrittore Fenoglio è tutta postuma”.
“Il partigiano Johnny”, il suo libro più famoso, uscì incompleto nel 1968, cinque anni dopo la morte. Il successo di questo romanzo autobiografico permise la riscoperta nel tempo anche di tutte le altre opere dell’autore: tra di esse “I ventitré giorni della città di Alba” del 1952 e “La malora” del 1954.
Nel 2005 l’Università degli Studi di Torino ha conferito a Beppe Fenoglio la Laurea honoris causa in Lettere, alla memoria, alla presenza della figlia Margherita Fenoglio.
Armando Guida
Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Tomasi_di_Lampedusa
https://www.treccani.it/enciclopedia/tomasi-di-lampedusa-giuseppe/
https://www.britannica.com/biography/Giuseppe-Tomasi-di-Lampedusa
https://www.treccani.it/enciclopedia/il-gattopardo_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Fenoglio
https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-fenoglio_(Dizionario-Biografico)/
https://www.britannica.com/biography/Beppe-Fenoglio
https://www.centrostudibeppefenoglio.it/it/categorie/1-7/beppe-fenoglio/la-vita
https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1265/beppe-fenoglio
https://www.focusjunior.it/scuola/italiano/beppe-fenoglio-lo-scrittore-gentiluomo/
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Autore: Angela Marie from NRW/Germany
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