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Cromoterapia: parte 1

Tutti i giorni interagiamo con realtà che non vediamo, ma che diamo per scontato esserci, perché siamo abituati ad esse. Il forno a microonde è un classico esempio. Non sprigiona calore come un forno tradizionale, ma funziona. Mettiamo un alimento freddo su un piatto, e poco pochi minuti lo estraiamo tra il caldo caldo e rovente. Non vediamo le microonde, non le tocchiamo, non le percepiamo. Ma sono lì, a nostra disposizione. La radio. Stessa similitudine. Non vediamo le onde radio, non le tocchiamo, ma le sentiamo ogni volta che accendiamo la radio in auto. Stesso dicasi per i raggi ultravioletti. Anche se non li vediamo, sono lì, sempre presenti a danneggiare la nostra pelle quando la esponiamo troppo al sole. Se vogliamo andare più in profondità, proviamo a chiederci: cosa hanno in comune le microonde, le onde radio e i raggi ultravioletti? Fanno tutti parte dello spettro elettromagnetico. Ne abbiamo sentito parlare, e molte volte ci siamo anche chiesti cosa sia veramente, senza però mai chiarirci realmente le idee. Vediamo di iniziare ora.  

LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO

Cosa è lo spettro elettromagnetico? Gli scienziati usano questo termine, spettro elettromagnetico, per descrivere la totalità della luce esistente. Cosa vuol dire? Che la luce che vediamo, quella emessa dal sole durante il giorno, dalle lampadine quando è buio, o dal computer e dalla tv sono solo una parte di tutta la luce esistente, cioè dello spettro elettromagnetico. L’occhio umano, infatti, riesce a vedere solo una piccola parte dello spettro elettromagnetico, la maggior parte della luce nell’universo è per noi invisibile, cioè non visibile. Insomma, spettro elettromagnetico = tutta la luce                             =   tutta la torta luce visibile all’uomo       =  frazione di tutta la luce       =   1 fetta di tutta la torta   Piccolo  approfondimento per chiarire un concetto che verrà in seguito. Tutta la luce (=spettro elettromagnetico) è un’onda formata da un campo elettrico e un campo magnetico. La FREQUENZA, che viene calcolata in hertz, misura quante volte le onde passano attraverso un punto in un secondo. La LUNGHEZZA D’ONDA misura la distanza tra il picco di un’onda e quella successiva. Maggiore è la frequenza, minore è la lunghezza d’onda. E viceversa. Cioè, se l’onda va veramente veloce, allora si riduce il tempo per percorrere la distanza tra un’onda e l’altra, quindi la lunghezza d’onda diminuisce. E viceversa. Questo breve excursus serve per spiegare che l’occhio umano riesce a vedere solo la luce che oscilla tra i 400 e i 790 teraherts. Lo schema qui sotto rende meglio l’idea: ​
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Lorena Guida

Lorena Guida holds a degree in Psychological Sciences and is member of the National Society of Journalists, Italy, since 2002.
She lives in Florence, Tuscany, and practices distance energy healing,
Along to her work, she writes articles related to her studies in psychology and human energy field, and dedicates her time in ideating energy artefacts.